Infarto miocardico
Aggiornamento in Medicina
L’obiettivo dello studio ENRICHD ( The Enhacing Recovery in Coronary Heart Disease Patients ) , sostenuto dal National Heart , Lung and Blood Institute ( NHLBI ), è stato quello di determinare se fosse possibile ridurre l’incidenza di mortalità e di recidiva di infarto miocardico, mediante il trattamento della depressione e dell’isolamento sociale.
Lo studio è stato condotto tra l’ottobre 1996 e l’aprile 2001 ed ha arruolato 2481 pazienti entro 28 giorni da un infarto miocardico ( 1084 donne e 1397 uomini ).
I pazienti sono stati assegnati in modo random ad un “trattamento��? o a una “cura medica generica��?.
Il gruppo di “trattamento��? è stato anche sottoposto a 6 mesi di terapia comportamentale cognitiva con l’obiettivo di cambiare le abitudini di vita dei pazienti.
Ad alcuni partecipanti sono stati somministrati farmaci antidepressivi.
L’end point primario composito era rappresentato dalla morte o dalla recidiva di infarto miocardico, mentre l’end point secondario comprendeva cambiamenti nella scala 17-item Hamilton Rating Scale for Depression ( HRSD ) o nel punteggio dell’ENRICHD Social Support Instrument ( ESSI ).
I pazienti sottoposti a “trattamento��? hanno presentato un miglioramento degli outcome psicosociali.
La sopravvivenza a 29 mesi è risultata identica per entrambi i gruppi: 75,9% nel gruppo “cura medica generica��? versus 75,8% nel gruppo “trattamento��?.
Il rischio di morte o di un secondo infarto miocardico è risultato più basso nei pazienti che stavano assumendo farmaci antidepressivi.Tuttavia questa conclusione non può essere considerata definitiva poiché lo studio non era specificatamente disegnato a valutare l’effetto degli antidepressivi.
Secondo gli Autori i dati dello studio dimostrano che il “trattamento��? può avere un significativo impatto sugli aspetti psicosociali dei pazienti con infarto miocardico. ( Xagena2003 )
Writing Committee for the ENRICHD Investigators , JA MA. 2003;289:3106-3116
Cardio2003