Infarto miocardico
Aggiornamento in Medicina
Nell’infarto miocardico acuto (IMA) diversi studi clinici hanno mostrato la superiorità dell’intervento percutaneo rispetto alla trombolisi.
Poiché gli interventi coronarici percutanei sono spesso limitati agli ospedali dotati di una cardiochirurgia, la maggior parte dei pazienti con infarto miocardico acuto non ha la possibilità di avvalersi di questo tipo di trattamento.
Lo studio c-PORT ( The Atlantic Cardiovascular Patient Outcomes Research Team ) ha valutato se l’intervento coronarico percutaneo presenti elementi di superiorità rispetto alla trombolisi anche negli ospedali senza cardiochirurgia.
Hanno partecipato allo studio 451 pazienti con infarto miocardico acuto di insorgenza inferiore a 12 ore e con sopraslivellamento ST.
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere PCI primario (n = 225) o il tPA (bolo: 15 mg + infusione di 0,75 mg/kg per 30 minuti seguita da 0,5 mg/kg per 60 minuti ; n = 226 ).
L’endpoint primario composito a 6 mesi era rappresentato da: mortalità, re-infarto, ictus, permanenza media in ospedale.
A 6 mesi l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario negli ospedali senza cardiochirurgia è risultato associato a migliori outcome clinici rispetto al trattamento trombolitico.
( Xagena 2002 )