Infarto miocardico
Aggiornamento in Medicina
Molti pazienti con infarto miocardico acuto ( AMI ) e shock cardiogeno sopravvivono al ricovero in ospedale; poco si sa circa la loro successiva prognosi.
Uno studio ha cercato di valutare le associazioni tra shock cardiogeno e mortalità dopo la dimissione e ospedalizzazione per tutte le cause tra i sopravvissuti in ospedale.
Sono stati inclusi i pazienti di età uguale o superiore a 65 anni con infarto miocardico acuto dall'Action Registry-GWTG ( Acute Coronary Treatment and Intervention Outcomes Registry-Get With The Guidelines ) sopravvissuti all’ospedalizzazione e sono stati collegati questi pazienti con i dati Medicare.
È stata verificata l'associazione tra shock cardiogeno ed esiti, aggiustando per le caratteristiche del paziente e ospedaliere.
Gli hazard ratio ( HR ) sono stati riportati per periodi di tempo post-dimissione precoci ( da 1 a 60 giorni ) e tardivi ( da 61 a 365 giorni ).
Tra i 112.668 sopravvissuti a infarto miocardico acuto, il 5% ha presentato shock cardiogeno durante l'ospedalizzazione.
Il tasso di mortalità è stato significativamente più alto tra i pazienti con shock cardiogeno a 60 giorni ( 9.6% vs 5.5% ) e a 1 anno ( 22.4% vs 16.7% ).
Dopo aver tenuto conto delle caratteristiche basali, il rischio di mortalità è rimasto più elevato per i pazienti con shock cardiogeno nei primi 60 giorni dopo la dimissione ( HR aggiustato, aHR=1.62 ), ma è stato simile a quello dei pazienti senza shock, in seguito ( aHR=1.08 per i giorni 61-365 ).
Il tasso di ospedalizzazione per tutte le cause o di mortalità è stato significativamente più alto tra i pazienti con shock a 60 giorni ( 33.9% vs 24.9% ) e a 1 anno ( 59.1% vs 52.3% ).
Dopo la regolazione, il rischio di questo esito è stato presente anche nei primi 60 giorni ( aHR=1.28 ) ed è stato simile in seguito ( aHR=0.95 per i giorni 61-365 ).
In conclusione, i sopravvissuti in ospedale a infarto miocardico acuto che avevano shock cardiogeno hanno mostrato un più alto rischio di morte e/o ricovero in ospedale durante il primo anno dopo la dimissione.
Il rischio era dipendente dal tempo e in cluster nel periodo post-dimissione precoce, dopo di che la prognosi è risultata simile nei pazienti con e senza shock cardiogeno. ( Xagena2016 )
Shah RU et al, J Am Coll Cardiol 2016; 67: 739-747
Cardio2016