Infarto miocardico
Aggiornamento in Medicina
Prove sperimentali e cliniche supportano il ruolo dell'infiammazione nell'aterosclerosi e le sue complicanze.
La Colchicina è un potente farmaco antinfiammatorio somministrato per via orale indicato per il trattamento della gotta e della pericardite.
È stato effettuato uno studio randomizzato in doppio cieco su pazienti reclutati entro 30 giorni dopo un infarto del miocardio.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Colchicina a basso dosaggio ( 0.5 mg una volta al giorno ) oppure placebo.
L'endpoint primario di efficacia era un composito di morte per cause cardiovascolari, arresto cardiaco rianimato, infarto del miocardio, ictus o ricovero urgente per angina che porta a rivascolarizzazione coronarica.
Sono stati inoltre valutati i componenti dell'endpoint primario e la sicurezza.
Sono stati arruolati 4.745 pazienti; 2.366 pazienti sono stati assegnati al gruppo Colchicina e 2.379 al gruppo placebo.
I pazienti sono stati seguiti per una mediana di 22.6 mesi.
L'endpoint primario si è verificato nel 5.5% dei pazienti nel gruppo Colchicina, rispetto al 7.1% di quelli nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.77; P=0.02 ).
Gli hazard ratio erano 0.84 per morte per cause cardiovascolari, 0.83 per arresto cardiaco rianimato, 0.91 per infarto miocardico, 0.26 per ictus e 0.50 per ricovero urgente per angina che porta a rivascolarizzazione coronarica.
La diarrea è stata segnalata nel 9.7% dei pazienti nel gruppo Colchicina e nell'8.9% di quelli nel gruppo placebo ( P=0.35 ).
Tra i pazienti con un recente infarto miocardico, la Colchicina alla dose di 0.5 mg al giorno ha comportato un rischio significativamente più basso di eventi cardiovascolari ischemici rispetto al placebo. ( Xagena2019 )
Tardif JC et al, N Engl J Med 2019; 381: 2497-2505
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