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Confronto tra l’associazione Warfarin ed Aspirina e la sola Aspirina nei pazienti sopravvissuti ad infarto miocardico acuto. Risultati preliminari dello studio CHAMP


Sia l’Aspirina che il Warfarin, quando impiegati da soli sono efficaci nella prevenzione secondaria degli eventi vascolari e della morte dopo infarto miocardico acuto.
I Ricercatori del Department of Veterans Affairs Cooperative Studies Program Coordinating Center, hanno verificato l’ipotesi che la terapia con Warfarin ed Aspirina, quando associati, potrebbe essere più efficace rispetto alla sola Aspirina in monoterapia.
E’ stato condotto uno studio, randomizzato, con somministrazione del Warfarin fino al raggiungimento di un INR compreso tra 1,5 e 2,5 , associato all’Aspirina (81 mg/die) e della sola Aspirina (162 mg/die) in 5.959 pazienti, arruolati entro 14 giorni dall’episodio infartuale acuto e seguiti in media per 2,7 anni.
Gli endpoint secondari comprendevano: recidive di infarto miocardico, ictus, e grave emorragia.
Sono morti 438 (17,3%) dei 2.537 pazienti assegnati al gruppo Aspirina e 444 (17,6%) dei 2.522 pazienti sottoposti al Warfarin e all’Aspirina.
Recidiva di infarto miocardico è stata osservata in 333 pazienti (13,1%), che assumevano Aspirina ed in 336 pazienti (13,3%), che assumevano l’associazione.
L’ictus si è presentato in 89 pazienti (3,5%) nel gruppo Aspirina e in 79 pazienti (3,1%) nel gruppo Warfarin ed Aspirina.
L’incidenza di una grave emorragia è stata maggiore nell’associazione Warfarin ed Aspirina che non nel gruppo Aspirina (1,28 versus 0,72 eventi per 100 persone anno di follow-up, rispettivamente).
Nei pazienti sopravvissuti ad infarto miocardico, la terapia con Warfarin , ad un INR medio di 1,8 , associata ad un basso dosaggio di Aspirina non ha fornito un beneficio clinico superiore a quello ottenuto con l’Aspirina in monoterapia.

( Fiore LD et al, Circulation 2002; 105: 557-563 )

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